Il territorio comunale di MOIOLA, come quello dell’intera Valle Stura, fu abitato in origine da popolazioni celto-liguri, successivamente romanizzate a partire dal II secolo a.C.

LA CAPPELLA DELL’ASSUNTA O INCORONATA, dedicata, come dice il nome, a Maria Vergine Assunta, è stata costruita molto probabilmente nella prima metà del XVII secolo, come ex voto, durante la peste di manzoniana memoria che colpì anche la Valle Stura.

Essa infatti costituisce un piccolo santuario, sul modello di quello di S. Anna di Vinadio, e raccoglie al suo interno numerosi quadretti votivi di questi ultimi due secoli portati fin lassù da Moiolesi e non.

La chiesetta, posta sul crinale meridionale del Vallone dei Colli da cui si può ammirare uno stupendo panorama sulla Bassa Valle Stura, è stata edificata utilizzando blocchi calcarei provenienti da cave locali, realizzando un corpo centrale di forma rettangolare, il coro nella parte terminale posteriore e sul lato destro il semi transetto costituente la sacrestia; successivamente nel secolo XVIII è stato aggiunto il portico antistante.

Lungo la strada che si diparte da Moiola verso la Cappella:

RUDERI DEL CASTELLO: sul lato destro a circa 500 m dal concentrico di Moiola.

Risalente al XII secolo e indicato come “Castrum Sancti Benedicti” fu molto probabilmente sede del castellano

del Paese di S. Benedetto e successivamente passò nel XIV secolo a quello di Roccaspavera.

ANTICA CASCINA-FORTEZZA con cortile interno e due bellissime pitture parietali risalenti al XVII secolo.

SENTIERO D’LA MADONA: partendo da Moiola costeggia in parte la strada asfalta inerpicandosi per i boschi, giungendo alla Cappella per poi continuare verso la Frazione dei Colli.

MONUMENTO ALLA DONNA E ALLA LAVATRICE : capire il significato di un cambiamento sociale e tecnologico è la chiave per capire le scelte progettuali dell’opera. Un monumento è, per sua natura, un tramite verso eventi e persone passate, protagonisti dell’evoluzione sociale e testimoni delle sue svolte più significative. Il modo più comune per celebrare la svolta segnata da un oggetto è ricordarne la nascita.

Ma per un oggetto così comune e attuale come la lavatrice, non serve un monumento ma un “Promemoria” per mezzo del quel rivalutare ciò che ci sembra scontato, riacquistando chiara visione su ciò che la lavatrice ci ha donato: più tempo, ovvero più benessere.

Per fare si che questo significato sia percepibile l’opera è un oggetto che contemporaneamente separa e congiunge l’osservatore da quelli che sono stati i luoghi del bucato, del lavoro femminile L’opera: esplica la distanza dal passato (fontana e lavatoio) e contemporaneamente la focalizzazione (il foro) sui residui di una attività dimenticata.

Un oggetto che presenta un’ estensione tale da contenere in un’unica superficie sia il foro:la “lavatrice”, che la donna: una qualunque donna che diventa monumento, proiettando la propria siluette su di esso, facendo l’opera portatrice di un’ombra animata ma comunque distante e inconsistente.

CAPPELLA DI SAN BEMBOTTO: la Cappella, dedicata in origine a S. Benedetto, è nominata espressamente la prima volta nel decreto del Vescovo di Asti del 28 luglio 1098 e poi nella bolla di papa Alessandro III del 7 dicembre del 1179 fra i possedimenti dell’Abbazia di S. Teofredo di Velay come dipendenza del Priorato di Bersezio. Nei secoli successivi la chiesetta è ancora ricordata durante alcune visite pastorali: nel 1664 Mons. Michele Beyamo la visita e vi ricorda l’icona dove è dipinta la Madonna con i Santi Benedetto e Membotto. Nel nostro secolo all’antica struttura venne aggiunto il portico antistante e fu rifatto il piccolo campanile a vela.

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN GIOVANNI BATTISTA: la chiesa si affaccia sul lato destro della strada che attraversa il paese e prosegue sino alla frazione di Tetto Spada e alla chiesa dell’Assunta. L’aspetto architettonico è quello di un edificio religioso di stile tardobarocco, con un unico ingresso preceduto da una scalinata in pietra. Il portale è in legno con eleganti intagli barocchi settecenteschi. Al di sopra del portale è ricavata una nicchia, che rivela tracce di colore, nella quale è visibile la statua settecentesca in terracotta del santo titolare, sormontata da una finestra ovale. Non si conoscono né l’esatta data di inizio lavori né il nome del progettista. La costruzione è sorta nel suo complesso tra il 1740 ed il 1760 e la torre campanaria venne innalzata nel 1765.

CAPPELLA DI SANT’ ANNA: in origine l’attuale Cappella di S. Anna era dedicata a S. Giovanni Battista e costituiva l’antica Parrocchiale del neonato paese di Mogliola o Mojola, costituitosi a partire dal XII secolo nella località Ruata Superiore e divenuto ufficialmente Comune nel 1337 sotto il domino del Castellano di Roccasparvera.Fra le bellezze artistiche sono da ricordare il bellissimo quadro di S. Anna e la Madonna, risalente al XVII secolo, da alcuni anni trasferito, per motivi d sicurezza, nella sede parrocchiale e la pila dell’acqua santiera a forma esagonale. La PINETA antistante alla Cappella è costituita da bellissimi pini (Pinus Cembra ) ed è attrezzata con un’area di sosta per picnic.

 

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